
Non ho ben chiaro come sia stato possibile, in appena una settimana di tempo, passare dal panico più totale per il Coronavirus in Italia, di cui abbiamo parlato proprio nell’ultimo post, all’emergere di situazioni al limite del menefreghismo sociale. La buona e sana vecchia via di mezzo, dove l’abbiamo lasciata?
Pur non volendo aggiornarmi in continuazione su questo argomento, se non guardando le fonti ufficiali, purtroppo le notizie mi arrivano sotto il naso lo stesso, dato che sembra non esistere altro se non questa epidemia. Leggo quindi di individui che fuggono dall’isolamento, di folle di fan davanti all’idolo di turno, di persone anziane che escono e passano la giornata al bar nonostante l’invito a non uscire di casa, di chi minimizza sottolineando che tanto le complicanze insorgono solo oltre una certa età, come se questo rendesse meno grave la situazione, come se stessimo parlando solo di numeri, anziché di esseri umani.
Le misure che sono state prese – e quelle che verranno prese in futuro – hanno lo scopo di contenere i contagi, ridurre il rischio per le singole persone, ma soprattutto ridurlo per la comunità nella sua interezza, anche al fine di dare un po’ di fiato ai nostri ospedali ed evitare di sovraccaricare il servizio sanitario nazionale.
Se non le seguiamo o ascoltiamo l’influencer di turno che, non rendendosi forse conto del potere datogli dal numero dei suoi follower, agisce in maniera menefreghista lasciando passare il messaggio che in fondo possiamo continuare con le attività che avevamo in programma prima dell’insorgenza del virus, allora tutte queste misure saranno state vane e i contagi proseguiranno a crescere in breve tempo. E allora dello stramaledetto coronavirus non ce ne libereremo mai, se continuiamo così.

Ci vuole un minimo di buon senso e responsabilità. Non in quantità industriali, ma quel poco che basta a capire che dentro a questa cosa ci siamo dentro tutti e che, volenti o nolenti, ce la dobbiamo trascinare ancora per un po’. Se da un lato quindi il panico e l’ansia non ci aiutano, dall’altro nemmeno affidarsi alla leggerezza e alla trascuratezza fa di noi dei bravi cittadini. Non esistiamo solo noi e i nostri desideri, ma anche le altre persone, le città, la nazione intera. Siamo individui, ma siamo anche una società ed è forse bene imparare a voler bene sì a noi stessi, ma anche a chi ci sta vicino. Ognuno di noi può fare qualcosa per aiutare la comunità a sopravvivere a questa situazione. Senza smettere di vivere, ma allo stesso tempo continuando a vivere responsabilmente.
Avete presente il tizio nei film a tema zombie che viene morso, ma nonostante ciò non dice nulla a nessuno del gruppo? Avete presente la reazione che vi viene spontanea quando vedete capitare una cosa del genere nel film? La voglia di saltargli addosso per urlargli in faccia la sua stupidità?
Ecco, a essere dei menefreghisti sociali, ai tempi del coronavirus, si fa la stessa figura del tizio che viene morso dallo zombie e non dice nulla. Evitiamo di essere morsi senza dire nulla, grazie, ché qui non siamo dentro un film.