Un mese fa, circa, ho letto il saggio “Smetti di leggere notizie” di Rolf Dobelli, dedicato a un consumo più consapevole e minimalista delle news. In esso mi sono imbattuto nella cosiddetta Legge di Sturgeon, anche se sarebbe più corretto chiamarla Rivelazione di Sturgeon. Comunque, Theodore Sturgeon è stato un autore di fantascienza e rispose alla bassa considerazione che la critica letteraria aveva di questo genere narrativo, basata sull’obiezione che il 90% della fantascienza è spazzatura, ribadendo che, sì, era vero, ma era anche vero che il 90% di tutto è spazzatura. Così facendo, la fantascienza assume la stessa dignità degli altri generi, opere culturali, d’arte e d’intrattenimento.
Ora, io ammetto che di Sturgeon non ho mai letto nulla, ma mi sento di condividere completamente la sua affermazione. Non solo perché, come autore e lettore di fantascienza, horror e altra “robaccia” di questo tipo sia sempre stato convinto della pari dignità dei generi letterari, ma anche perché nel regno dell’abbondanza in cui viviamo è statisticamente improbabile che tutto ciò che incontriamo sia davvero meritevole.
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